Lo Studio Porcaro – Commercialisti ed Avvocati ed il Centro Sociale Polifunzionale ‘E’ più bello insieme’ hanno organizzato il 10 ed 11 febbraio la mostra ‘La diversità nell’Arte’. Il vernissage si è tenuto venerdì 10 alle 17.30 ed è stato visibile anche sabato 11 per tutta la giornata.
“Più di una volta, guardando un disegno di Pierluigi, di Luigi, o la maschera in argilla di Walter, abbiamo pensato che potrebbero figurare in una rassegna d’arte contemporanea e pochi capirebbero che le hanno create persone con carenze fisiche o mentali. Sono forme, immagini, segni in grado di trascendere i limiti verbali e logici che frenano la loro vita, creati nell’ambito di attività riabilitative finalizzate al recupero della consapevolezza e della dignità del proprio “essere”, spesso perduta nei travagli della sofferenza. Tramite l’espressione artistica – si legge nella nota degli organizzatori – queste persone liberano il proprio pensiero, svelano i loro sentimenti, mostrano la loro intelligenza e ci costringono ad allargare il nostro concetto di abilità, che fa dell’efficienza e del solo bell’aspetto fisico un idolo cieco e muto. Come se l’abilità, la bellezza e l’integrità fisica fossero in grado di rivelare il mondo interiore di una persona. L’evento estetico, nasce da quell’unione di etica ed estetica che l’animo umano è capace di esprimere quando sa pescare nel profondo delle proprie esperienze di vita. Non vi è più abile di chi sa scendere senza paura in quelle profondità, dove il Vero è rivelato ai piccoli ed ai semplici, e non ai dottori della legge. Da qui l’idea di condivisione ed esposizione dei lavori artistici, coscienti della soggettività della scelta e di aver escluso più di quello che abbiamo compreso. Non si tratta di dare soddisfazione o visibilità a qualcuno che è disabile fisicamente o psichicamente, ma di deviare il nostro sguardo critico e concentrarci solo sulle caratteristiche formali ed espressive delle opere stesse. Queste caratteristiche – conclude la nota – da sole sono elementi sufficienti per consentire una valutazione sul valore estetico delle opere presentate e non un giudizio sulla presunta maggiore o minore abilità dell’autore”.
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